L’umidità è un problema serio che non dovrebbe essere mai sottovalutato. Causa muffe, cattivi odori e la proliferazione di agenti allergizzanti. Non solo, in estate quando la percentuale di umidità nelle nostre case è molto alta, possiamo percepire in maniera più intensa la sensazione di caldo. Questo rende sgradevoli le nostre giornate e difficile il nostro riposo notturno. Esistono però alcune soluzioni intelligenti che possiamo mettere in pratica per riportare l’umidità domestica sotto i parametri consigliati e rendere più piacevole e salubre l’aria delle nostre casa. Parliamo dei vari sistemi di deumidificazione; apparecchi che possono essere sia elettrici che passivi, e che hanno la funzione di dividere le molecole d’acqua presenti nell’aria e farle “condensare” in modo da asciugare le nostre abitazioni. Ma che cos’è l’umidità, e qual è la percentuale consigliata per il benessere delle persone?
Umidità: cos’è e come tenerla sotto controllo
L’umidità non è altro che vapore acqueo presente nell’aria. Quando aumentano le temperature, essa tende a diventare più intensa. E’ sempre presente nell’atmosfera, ma le sue percentuali variano a seconda di diversi fattori. E’ condizionata, indubbiamente, dalla zona climatica in cui viviamo, ma anche le nostre abitudine quotidiane possono influire sulla percentuale di vapore acqueo presente nelle nostre case.
Per esempio, una scarsa aerazione degli ambienti non fa fuoriuscire l’umidità causata dalle attività domestiche come cucinare, fare lavatrici o docce ad alta temperatura. Inoltre, possedere molte piante o acquari incrementa notevolmente il tasso di umidità nell’aria. Una buona norma, poi, è quella di aprire per almeno 20 minuti al giorno le finestre di casa per areare l’ambiente. Così facendo l’aria viene rigenerata.
In questo modo abbiamo già fatto un primo passo per tenere sotto controllo l’umidità domestica, ma bisogna sottolineare che la percentuale corretta di umidità non dovrebbe mai superare il 50%. E’ quindi buona norma verificare attraverso un termoigrometro, la percentuale di vapore acqueo nelle nostre abitazioni ed eventualmente, correre ai ripari attraverso soluzioni mirate.
Alle volte, piccoli accorgimenti quotidiani possono risolvere il problema, altre, invece l’acquisto di un deumidificatore è l’unico rimedio che può fare davvero la differenza, ma sul mercato esistono moltissime alternative: allora quale scegliere? Vediamo insieme quali sono le caratteristiche di questi apparecchi, le varie tipologie presenti sul mercato e come orientarci nella scelta migliore per le nostre esigenze.
Deumidificatori elettrici e passivi: qual è la differenza?
Esistono due tipologie di deumidificatori sul mercato: quelli passivi e quelli elettrici. La prima categoria, quella dei dispositivi passivi, funziona secondo il principio di assorbimento attraverso materiali come sali o gel, che trattengono l’umidità al loro interno, rilasciando l’acqua. Generalmente hanno la forma di una piccola vaschetta, ma alcuni possono avere anche un design molto ricercato, e sono adatti per ambienti piccoli e umidi, o dove non è possibile accedere alla corrente.
Il materiale assorbente all’interno dei deumidificatori passivi si esaurisce, generalmente, in un mese (ma può durare anche meno in presenza di forte umidità) e deve essere ricaricato con una certa regolarità perché funzioni in maniera efficiente. I deumidificatori elettrici, invece, sono dei veri e propri elettrodomestici. Ne esistono di molte dimensioni e forme, e possono arrivare a drenare anche il 40% di umidità al giorno.
Il loro funzionamento si avvale di ventole che hanno lo scopo di incanalare l’aria e portarla all’interno di serpentine che producono così una reazione fisica che genera il fenomeno di condensa. Il vapore acqueo presente nell’aria si trasforma così in acqua, che viene raccolta dal deumidificatore e spostata dentro ad una vaschetta, che dovrete svuotare in media, ogni 3 ore dall’accensione. Alcuni dispositivi più sofisticati hanno un sistema automatico di svuotamento e presentano funzioni molto avanzate, come filtri antismog ed emissione di ioni attivi.