- 1 Umidità: che cos'è e come limitare la sua comparsa
- 2 Deumidificatore elettrico o passivo?
- 3 Cosa può fare il nostro deumidificatore
- 4 Ma quanto consuma?
Se vi state domandando se sia meglio un deumidificatore elettrico o uno a sali, sicuramente è perché avete problemi di umidità nelle vostre abitazioni. L’umidità è indubbiamente uno dei problemi più fastidiosi che possano presentarsi nelle nostre case. Peggiorano la qualità dell’aria, fanno comparire sgradevoli odori e muffe antiestetiche, che macchiano le nostre pareti e possono fare addirittura male alla salute. Una soluzione è quella di scegliere un deumidificatore per ambienti. Ma scegliere lo strumento adatto e fare l’acquisto giusto non è però così scontato. Per trovare il rimedio ottimale ai vostri problemi è necessario conoscere, prima di tutto, le cause che lo generano, per evitare comportamenti scorretti e scegliere la soluzione che fa proprio al caso vostro. Allora, prima di rispondere alla domanda, vediamo insieme cos’è l’umidità e perché si forma nelle nostre case.
Umidità: che cos’è e come limitare la sua comparsa
L’umidità è la quantità di vapore acqueo contenuta nell’aria. Esiste ad ogni longitudine e latitudine, ma ci sono delle zone climatiche in cui l’umidità relativa, ovvero la percentuale di umidità contenuta in un mq d’aria in relazione al punti di saturazione, è molto più alta.
In queste zone l’aria è più rarefatta, e anche la respirazione può essere compromessa per il troppo vapore acqueo presente. Sarebbe bene, infatti che l’organismo umano non venisse sottoposto a quantità di umidità che superino il 50% , soglia questa che quando viene oltrepassata, può portare a fastidi fisici anche gravi.
E’ importante quindi, quando abitiamo in posti molto umidi, che si facciano interventi per limitare la presenza di vapore acqueo nell’aria. Prima di tutto adottiamo alcune semplice regole per evitare di incrementare la formazione di umidità in casa.
Suggeriamo di evitare di tenere in casa molte piante, che sebbene siano un gradevole arredo, contribuiscono in maniera evidente all’aumento dell’umidità. Preferite, in ogni caso piante con proprietà drenanti che anzi, possono sortire l’effetto contrario. Quando cucinate, o appena finite la doccia, aprite immediatamente le finestre per far fuoriuscire il vapore e rigenerare l’aria. Infine, evitate il più possibile di stendere i panni all’interno delle abitazioni. Ovviamente però, l’azione più concreta è quella di acquistare un deumidificatore, ma quale scegliere?
Deumidificatore elettrico o passivo?
Abbiamo visto alcune semplice regole che possono aiutarci a far diminuire l’umidità negli appartamenti, ma, ovviamente, scegliere un deumidificatore adatto alle esigenze della nostra famiglia è la mossa più importante da compiere. Quindi, prima di tutto, capiamo dove vogliamo installare il deumidificatore. In questo senso, quelli passivi, ovvero i deumidificatori che contengono sali che imprigionano l’umidità, sono adatti ad ambienti piuttosto piccoli, come ripostigli, armadi o bagni di servizio. Inoltre, anche se i loro prezzi siano molto bassi e si aggirino intorno alle 10/20 euro, questi devono essere ricaricati appena il materiale assorbente si esaurisce. Per questo motivo, sebbene siano molto efficienti, non sono in grado di assorbire grosse quantità di vapore acqueo che si produce in ambienti più grandi. In questo caso avremmo bisogno di un deumidificatore elettrico.
Parliamo di quei piccoli elettrodomestici portatili che si possono trovare in commercio a prezzi anche bassi (intorno alle 60 euro) ma che fanno egregiamente il loro lavoro. Il funzionamento dipende da un sistema di ventole che catturano e incanalano l’aria e che la spingono verso alcune serpentine. Quando i due elementi entrano in contatto, le molecole d’aria si scindono con quelle dell’acqua che verrà raccolta dal deumidificatore all’interno di un’apposita vaschetta che dovrete svuotare con regolarità.
Cosa può fare il nostro deumidificatore
In commercio si possono trovare diversi modelli di deumidificatori con accessori e funzioni, anche molto specifiche che possono aiutarci a vivere meglio la casa e velocizzare alcune azioni quotidiane. Quasi tutti i modelli sul mercato, per esempio, sono dotati di filtri che, oltre a catturare l’umidità, trattengono smog, polvere e acari. In questo modo l’aria che respiriamo in casa sarà sempre pulita e depurata, così da evitare l’insorgenza di allergie e altri fastidiosi problemi di salute. Altra opzione molto utile, presente sui modelli più sofisticati in vendita, è la modalità asciugatura biancheria, che permette, attraverso un semplice tasto, di lavorare sull’umidità della biancheria stesa, riducendo i tempi di asciugatura in maniera tangibile.
Ma quanto consuma?
Se la vostra principale paura prima dell’acquisto di un deumidificatore elettrico sono i consumi relativi all’elettricità, niente panico! Infatti, in genere, la spesa è identica se non inferiore a quella generata dagli elettrodomestici che usiamo solitamente nelle nostre case.
Se volte poi essere più sereni e fare anche una scelta eco friendly, potete controllare prima dell’acquisto, che il deumidificatore scelto rientri nella categoria A+++. In questo modo sarete certi di avere un prodotto all’altro risparmio energetico.
In ogni caso, sarà necessario prestare attenzione anche all’utilizzo quotidiano. Un consiglio utile: alla prima accensione, fate lavorare il vostro deumidificatore almeno 24 ore, in questo modo asciugherà tutta l’umidità in eccesso, e dai giorni successivi sarà sufficiente lasciarlo acceso 3 ore al giorno per mantenere il tasso di umidità ottimale.